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domenica 22 settembre 2013

IMPIANTI IN DOMOTICA - IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Pensare alla domotica significa principalmente immaginare una casa del futuro, come se ne sono viste innumerevoli nei film di fantascienza. Estrapolando però il reale significato, epurato dal contesto dell'immaginazione, quello che rimane è un concetto molto chiaro e con poche regole, come avremo modo di vedere.


La domotica non nasce oggi, poiché affonda le proprie radici negli anni '50 del secolo scorso. Allora, per esempio, già una lavatrice o un forno a microonde erano considerati oggetti del desiderio, destinati a migliorare la qualità della vita fra le mura domestiche attraverso la tecnologia. Appare quindi chiaro che vi siano delle linee comuni, a prescindere dal periodo storico in cui si vive. Dovendone individuare alcune, possiamo riassumere in pochi e semplici punti i concetti su cui la domotica si basa.

Il primo è semplice ma forse il più importante: migliorare la qualità della vita. Si tratta di un concetto molto vago, ma che ben si comprende pensando ai numerosi elettrodomestici che affollano già oggi le nostre case. Per la lavatrice, ad esempio, il tempo e la fatica risparmiate, rispetto ad un lavaggio a mano, sono facilmente comprensibili. Di pari passo corre la ricerca di mezzi sicuri, che non vadano a creare elementi di pericolo per gli utilizzatori.
Di più recente attenzione è il risparmio energetico, dopo decenni passati ad utilizzare risorse con una certa superficialità. Ulteriore elemento comune è la semplificazione delle apparecchiature, in quando sono tendenzialmente rivolte a un pubblico molto vasto e non certo ai soli appassionati del settore. Assume dunque una certa importanza, nel contesto attuale in cui viviamo, capire quali sono i prossimi passi che ci attendono, nel periodo in cui smartphone, tablet PC e TV diventano sempre più sofisticati e in grado di comunicare fra loro, e non solo.

Easydom, Microsoft e Samsung hanno messo in mostra, presso il locale 10 Watt di Milano, un esempio di domotica in declinazione moderna, con diverse frecce al proprio arco. La prima, molto importante, è che l'allestimento dei vasti spazi è avvenuto in sole 48 ore, senza interventi invasivi nelle strutture. Quanto mostrato, infatti, è un ecosistema interamente wireless, a cui vanno affiancate prese di corrente e altri apparecchi compatibili con gli standard del settore, fra cui segnaliamo ZigBee.

ZigBee (IEEE 802.15.4) è uno standard internazionale , pensato per il trasporto dati in radio frequenza. Si tratta di uno standard aperto, che ne ha permesso la diffusione e lo sviluppo proprio nell'ambito della domotica, grazie ad alcuni vantaggi non indifferenti rispetto ad esempio al diffuso Wi-Fi. 
La velocità di trasmissione dati è bassa (da 4 a 32KB al secondo), ma non è di primaria importanza per gli utilizzi per cui lo standard è pensato. ZigBee include però alcuni accorgimenti per la sicurezza, come la crittografia e le permission, può collegare differenti unità nello stesso momento e ha un consumo veramente ridotto, tanto che le batterie integrate nelle prese o in sistemi affini possono durare anche anni. Posizionate in casa queste prese in corrispondenza degli apparecchi che si desidera controllare da PC, smartphone o TV... tutto quel che rimane è la configurazione prettamente software.

Il mondo cambia davvero in fretta, specie se si osserva da vicino l'ambito tecnologico. Circa vent'anni fa erano in pochi ad avere un PC in casa, solitamente degli ingombranti sistemi desktop la cui potenza elaborativa, oggi, farebbe sorridere. Chi seguiva le tematiche della tecnologia, però, aveva già intuito il passo successivo, ovvero un PC in ogni casa nel giro di breve tempo. Così è stato. Poi sono arrivati i PC portatili a prezzi accessibili, e con essi le reti wireless.
Saltando qualche passaggio e arrivando al giorno d'oggi, l'infrastruttura casalinga media, in senso tecnologico, si è veramente evoluta a passi da gigante. In molte case sono presenti più PC, spesso vi si trova una rete Wi-Fi e, come se non bastasse, trovano spazio anche tablet PC e smartphone. Vent'anni fa sarebbe stato impensabile, per l'utente medio, parlare col proprio televisore per accendere le luci o attivare il sistema di audio diffusione, senza andare a operazioni più complesse. Sistemi del genere esistevano già ma risultavano accessibili solo a pochi, spesso spendendo davvero molto denaro per configurazioni ad hoc e adattando l'abitazione con interventi molto invasivi.


La vita quotidiana delle persone, sia quella passata al lavoro, che quella nel tempo libero, è ormai indissolubilmente legata all’esperienza tecnologica. L'esempio di scenario domotico esposto per cenni in questo articolo è invece qualcosa di vicino, e molto più abbordabile rispetto al passato. Easydom, Microsoft e Samsung hanno messo in mostra uno degli scenari possibili, ma esistono anche altre realtà attive nello stesso campo con le medesime finalità.

Una cosa però è molto probabile, ovvero che fra qualche anno quanto letto in questo post sarà realtà, anche per l'utente comune e non solo per una ristretta elite. Non si è parlato di costi, anche per l'estrema variabilità in termini di complesso abitativo da un caso all'altro. Non mancheremo comunque di seguire il tema da vicino in quanto è nostra convinzione che il futuro, ormai molto prossimo, preveda un'evoluzione in questa direzione.

Vi lasciamo a questo video che riassume la domotica moderna al 10watt di Milano.






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