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lunedì 23 dicembre 2013

LEGGE DI STABILITÀ: IL "SALVA SORGENIA" E ALTRE ASSURDITÀ

Con il voto di fiducia di settimana scorsa, Montecitorio ha dato il via libera al Ddl Stabilità, che dovrebbe diventare legge entro Natale.
Il provvedimento introduce elementi molto importanti in materia di energia elettrica, risparmio ed efficienza energetica, ad esempio, la conferma delle detrazioni irpef del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica in edilizia.
E stata accordata anche la proroga dell’ecobonus del 50% riservato alle ristrutturazioni edilizie e agli acquisti di mobili ed elettrodomestici che non dovranno però essere maggiori delle spese sostenute per la ristrutturazione dell’immobile.
E’ stata approvata, non con poche polemiche, anche la norma “salva Sorgenia”. Si tratta di un emendamento che esclude le centrali termoelettriche e turbogas dall’obbligo di versare ai Comuni gli oneri dovuti per interventi di nuova costruzione; la norma prevede anche la possibilità di transare sui contenziosi in essere.

Il nome di questo provvedimento fa riferimento al fatto che, una volta diventato legge, la società di De Benedetti potrebbe aggirare la sentenza del TAR del Lazio che aveva condannato la compagnia a pagare 22 milioni di euro come oneri di urbanizzazione per una centrale termoelettrica a Turano, in provincia di Lodi.
A deludere è anche stata la mancata proroga degli eco bonus al 2020, nonostante tale proposta sia stata spinta sia alla Camera che al Senato. “L’approvazione della legge di stabilità è stata un’ulteriore occasione persa: si concedono regali alle fossili senza interventi concreti per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili”, ha commentato il Senatore Girotto (M5S), sottolineando come, nonostante gli avvertimenti della scienza e dell’Onu pro energia pulita, la maggioranza abbia “ritenuto fosse giusto sostenere con centinaia di milioni di euro ancora una volta i grandi produttori energivori, con il capacity payment e l’esenzione degli oneri di urbanizzazione per grandi centrali elettriche (accontentando il “povero” De Benedetti)”.
La strada da percorre per il M5S rimane quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili puntando ad un obiettivo ambizioso: il 100% di energia rinnovabile al 2050. “Una sfida che il M5S vuole cogliere in modo pragmatico parlando di pianificazione energetica, di politiche energetiche sostenibili, di carbon tax come fanno i Francesi o di Energiewende come fanno in Germania, in cui è stato trovato un accordo tra le diverse forze sui target per le rinnovabili definiti dalla coalizione del terzo governo Merkel: raggiungere il 40-45% al 2025 e il 55-60% al 2035”.
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